Sanremo o piuttosto San Roberto. Più che i pochi minuti di Mina, con la sua versione del Nessun dorma, proprio in apertura del Festival, sugli ascolti potrebbe – e facilmente potrà – l'intervento di Roberto Benigni. Oltre trenta minuti alla fine della prima parte della serata, l'indice cioè che pesa nel conto degli spettatori. Satira politica, intanto; non sulla sinistra, che – dice Benigni – non si fa in tempo a scrivere una battuta che i suoi governi cadono, ma tutta su Berlusconi. Berlusconi che ha vinto le elezioni in Sardegna (ma aspira alla Corsica, perché parente di Napoleone) e soprattutto sogna il Quirinale. Berlusconi che è l'unico uomo a poter incarnare i sorprendenti appetiti di Iva Zanicchi, imprevedibile mantide nel testo della sua canzone sanremese Ti voglio senza amore. Berlusconi al quale Benigni suggerisce di fare come Mina e Bin Laden: per diventare un mito darsi alla macchia e inviare ogni tanto un video da un posto lontano. Il più lontano possibile. Dopo la satira, i riferimenti alle polemiche legate alla canzone di Povia sul tema dell'omosessualità. E qui si fa sentire il Benigni che legge e ama la poesia, con la lettera di Oscar Wilde dalla prigione al suo amato. Standing ovation e inquadrature per il presidente onorario dell'Arcigay. Dopo l'esecuzione del brano di Povia, Grillini prende la parola: applaudito ma anche fischiato. Bonolis condanna i fischi ma ribadisce: la canzone di Povia racconta solo una storia.
Con la mezz'ora tutta dedicata a Benigni, passano totalmente inosservati i due belli della serata, la "ragazza del lago" Alessia Piovan (Andrea Molaioli l'aveva scelta per interpretare un cadavere, sul palco dell'Ariston interpreta bene soprattutto lo spacco del vestito rosso firmato Ferretti) e Paul Sculford, che nel curriculum, oltre al fisico, ha due fidanzate famose, Jennifer Aniston e Cameron Diaz. E per un po' ci si dimentica che Sanremo è anche musica. La gara dei campioni finisce ben oltre mezzanotte e ancora più tardi si esibisce la bellissima Katy Perry. Fischi in sala stampa per gli esclusi, Zanicchi ma soprattutto Afterhours e Tricarico. Candidati, come nelle migliori tradizioni, al premio della critica.
